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I fumetti che hanno ispirato la nuova fase di film e serie tv dei DC Studios

Annunciando i primi progetti del nuovo corso cinematografico e televisivo dei DC Studios (qui c’è l’elenco completo), James Gunn ha citato alcuni fumetti che saranno adattati: Supergirl: La donna del domani di Tom King e Bilquis Evely e Batman e figlio di Grant Morrison e Andy Kubert.

In un tweet successivo agli annunci, Gunn ha voluto citare quattro opere che, «hanno ispirato i primi passi dei DC Studios. Questo non significa che adatteremo direttamente questi fumetti, ma il loro aspetto, le atmosfere e il tono sono state pietre d’angolo per il nostro gruppo». Tra questi compaiono All Star Superman, lo Swamp Thing di Alan Moore, l’omnibus di Batman scritto da Grant Morrison e quello di Authority.

Anche alcuni titoli di film e serie tv, fra quelli annunciati, hanno riferimenti fumettistici, ma il collegamento sembrerebbe non andare più in profondità. The Brave and the Bold – che sarà il titolo del film di Batman del DCU, parallelo a quello interpretato da Robert Pattinson – richiama una serie pubblicata fra gli anni Sessanta e Ottanta in cui Batman si alleava in ogni numero con un supereroe diverso.

Allo stesso tempo, Paradise Lost – serie tv prequel di Wonder Woman, ma senza la presenza dell’eroina – è una saga di J.M. DeMatteis e Phil Jimenes del 2001, con una trama molto diversa da quella annunciata. I Creature Commandos, gruppo creato nel 1980 dallo stesso DeMatteis e da Pat Broderick, nei fumetti erano infine molto diversi da quelli che vedremo all’interno di una serie animata.

Si può dire, insomma, che il primo capitolo del nuovo reboot operato dai DC Studios (che sarà intitolato Gods and Monsters, ovvero “dei e mostri”) sarà basato principalmente sui seguenti cinque fumetti:

All Star Superman, di Grant Morrison e Frank Quitely

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È considerata una delle storie migliori del personaggio e racconta la morte di Superman e di come Kal-El decide di passare il suo ultimo anno di vita sulla Terra. Gli autori danno una lettura di Superman divina (è la versione migliore di noi stessi, un esempio da prendere a modello per aspirare), rivisitando allo stesso tempo i vari periodi della sua Storia editoriale.

Dall’altra parte dello spettro, invece, c’è un Clark Kent altrettanto radicale. Seguendo i suggerimenti di Morrison, Quitely fa diventare l’identità segreta di Superman un orso pasticcione, un armadio goffo che agli occhi di tutti non riesce a mettere un piede davanti all’altro senza combinare un guaio, mentre in realtà sta salvando una vita. Ne abbiamo parlato qui in modo più approfondito.

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Batman e figlio, di Grant Morrison e Andy Kubert

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E in generale tutto il ciclo di Morrison, probabilmente, che include varie serie dell’Uomo Pipistrello ed è durato dal 2006 al 2012. Include l’introduzione di Damian Wayne, il figlio di Bruce; la morte apparente di Bruce Wayne; le avventure dei nuovi Batman e Robin (rispettivamente Dick Grayson e lo stesso Damian Wayne) e in parallelo le vicende di un Bruce disperso nel tempo; la creazione della Batman Incorporated e un cambio di prospettiva notevole per il personaggio, che sposta il proprio campo d’azione dalla sola Gotham City a tutto il mondo, per affrontare la minaccia della misteriosa organizzazione criminale Leviatano.

Con le sue storie, Morrison puntò verso un obiettivo preciso: recuperare il personaggio rileggendolo anche attraverso le storie del passato e gli aspetti più naïf delle avventure anni Cinquanta e Sessanta, in maniera simile a quello che aveva fatto per Superman con All Star Superman (qui potete trovare tutto quello che c’è da sapere su questo ciclo).

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Swamp Thing, di Alan Moore e disegnatori vari

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Scritta dallo sceneggiatore inglese dal 1984 al 1987, rilanciò un titolo creato qualche anno prima da Len Wein e Bernie Wrightson con una premessa pulp: lo scienziato Alec Holland, che ha sperimentato una formula per il rapido accrescimento dei vegetali, al fine di risolvere la fame nel mondo, rimane vittima di un’esplosione volta a sabotare le sue ricerche. Ricoperto dalla sua stessa formula, si getta in una palude per salvarsi e riemerge come Swamp Thing, creatura ibrido umano-vegetale.

Moore, incaricato di rivitalizzare la testata, che annaspava nelle vendite, affrontò la sfida con piglio revisionista elevando la serie a tassello cruciale del canone supereroistico. Di quella gestione si ricorda soprattutto Swamp Thing 21, La lezione di anatomia, una rivoluzione stretta nello spazio di 22 pagine che ribaltava le origini del personaggio (non più l’uomo che si fa pianta, ma la natura che diventa senziente), ne vivisezionava ogni componente, parlando della ricerca di identità e spingendo ai margini gli elementi horror fracassoni.

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The Authority, di Warren Ellis e Bryan Hitch

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Creata nel 1999, fu uno dei lavori di rottura del fumetto supereroistico a cavallo tra i due secoli. Nei dodici numeri della loro gestione, Ellis e Hitch raccontarono le avventure, cupe e violente, di un gruppo di supereroi che affronta minacce che nessun altro eroe vuole gestire. Nel tweet, Gunn ha mostrato la copertina di un omnibus che include le storie di Ellis e Hitch e quelle del team creativo successivo, composto da Mark Millar e Frank Quitely (e altri disegnatori), responsabili di una lettura altrettanto dissacrante dell’immaginario supereroistico.

L’esperienza su The Authority portò poi Millar a scrivere l’altrettanto storica serie The Ultimates per Marvel Comics, che sarebbe stata l’ispirazione principale per l’universo cinematografico Marvel. Qui c’è un nostro approfondimento sulla serie di DC Comics.

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Supergirl: La donna del domani, di Tom King e Bilquis Evely

Una sorta di remake del Grinta ambientato in un universo che richiama Robert E. Howard e Alex Raymond, con accenni alla fantascienza europea che vanno da Jean-Claude Mézières a Moebius. Nella storia, una ragazzina aliena, figlia di un contadino assassinato senza motivo da un fuorilegge, convince Supergirl a vendicare il suo genitore. La coppia percorrerà tutta la galassia sulle tracce del criminale, fino alla resa dei conti finale. Un classico buddy movie, sebbene a tema intergalattico, ma anche una storia di formazione dove Supergirl si ritrova suo malgrado a essere guida ed esempio.

Viene qui chiarito un punto fondamentale della differenza tra Superman e Supergirl, dando finalmente spessore a questo personaggio così sottovalutato: se il celebre cugino fu spedito lontano da Krypton quando era ancora in fasce, salvandolo ma condannandolo a una vita di solitudine e senso di colpa, Kara era adolescente al momento della tragedia. Di questa storia ne ha parlato in modo più approfondito Marco Andreoletti in un articolo.

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