Nella Batcaverna ci sono cose strane

Forse l’avete vista da qualche parte, l’immagine della Batcaverna di Batman in cui campeggiano strani oggetti come un penny gigante, un’enorme carta da gioco del Joker e un dinosauro. È una particolarità dei fumetti che negli adattamenti cinematografici non si è mai vista, perché troppo bizzarra.

La storia della Batcaverna affonda le radici nei primi anni di vita del personaggio. Inizialmente, sotto la villa dei Wayne correva soltanto un tunnel segreto, mentre la Batmobile era parcheggiata in un vecchio fienile adiacente alla tenuta. Nel 1942, su Batman 12, lo sceneggiatore Bill Finger (co-creatore del personaggio) inserì un riferimento a imprecisati “hangar sotterranei segreti”.

Ma fu solo l’anno successivo che gli autori del serial cinematografico di Batman mostrarono il supereroe aggirarsi nel suo laboratorio sotterraneo, chiamato “The Bat’s Cave”, a cui si accedeva attraverso un orologio a pendolo. Bob Kane, co-creatore del personaggio, era sul set quando girarono la puntata e ne parlò con Finger: lo spunto fu così inserito in una striscia di Batman, che i due realizzavano per i giornali, datata 29 ottobre 1943. Ma la Batcaverna apparve anche nei comic book principali nel 1944, in Detective Comics 83 (di Don Cameron e Jack Burnley): era una caverna sotterranea provvista di una palestra e di un laboratorio.

Con il tempo si è ingrandita, diventando un enorme androne attrezzato con supercomputer e gadget vari. Le origini, la forma e l’estensione della grotta sono cambiate moltissimo e non c’è mai stata grande coerenza nella rappresentazione della caverna. Tra le poche cose che non sono mai cambiate, e che sono diventate famose per questo, ci sono i cimeli che Batman ha raccolto nelle sue avventure. In particolare, sono entrati nell’immaginario tre oggetti: una carta da gioco gigante raffigurante il Joker, un’enorme moneta da un centesimo di dollaro e un Tyrannosaurus Rex.

batcaverna batman dinosauro

La carta da gioco era un elemento ricorrente nelle storie con il Joker, che spesso preparava trappole con oggetti giganti (in generale era un espediente molto usato dagli sceneggiatori, Finger in particolare, che nutriva una predilezione per i macchinari, gli ingranaggi e gli orologi di dimensioni faraoniche). Quella della Batcaverna proviene da un’avventura in cui Joker aveva cercato di sconfiggere Batman con giochi del casinò giganti (Gamble With Doom!, di Jim Mooney, in Batman 44).

Il centesimo gigante è un ricordo di uno scontro con il cattivo Penny Plunderer, visto nell’albo del 1947 World’s Finest Comics 30. Plunderer era un cattivo ossessionato dai contanti che spesso utilizzava le monete nei suoi piani criminali. Le origini dell’oggetto furono poi cambiate facendole risalire prima al Joker e poi a Due Facce. Negli anni Duemila, la storia Due Facce: Anno Uno cercò di correggere le discrepanze accorpandole in un’unica versione.

Infine, il dinosauro proviene da una storia del 1946 (Dinosaur Island!, di Bill Finger e Paul Cooper), in cui Batman e Robin partecipano a una caccia sulla misteriosa Dinosaur Island, combattendo contro versioni robotiche di uomini delle caverne, rettili e dinosauri. I due avevano già combattuto un dinosauro radiocomandato in The Isle That Time Forgot (di Joseph Greene, Bob Kane e Jerry Robinson, apparsa su Batman 10), ma storie successive, come la breve Secrets of the Batcave: Dinosaur Island (di Graham Nolan, in The Batman Chronicles 8) hanno confermato la provenienza dell’animatronico.

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