
Nel (non così) lontano 1952, in Argentina, l’editore Cesare Civita, ebreo italiano emigrato dal suo paese per evitare le persecuzioni razziali e fondatore della Editorial Abril, chiese allo sceneggiatore Hector Germàn Oesterheld di inventare un personaggio per un fumetto di avventura moderna sullo stile del francese Buck Danny: un pilota di aviazione americano che potesse vivere mille peripezie in contesti realistici. Oesterheld aveva 33 anni, lavorava per Civita da 3 ed era già una firma capace: nella sua testa stavano maturando le idee che avrebbero portato ai grandi capolavori successivi (L’Eternauta e Ernie Pike sono del 1957).
Così, pur accettando la sfida, diede retta a Civita solo in parte: niente confronti con le peripezie belliche di Buck Danny, piuttosto un’avventura capace di spaziare tra gli scenari più disparati, dalle tradizioni dell’Amazzonia alle invasioni aliene, dalle insidie della natura più selvaggia ai rischi di una tecnologia fuori controllo. Un personaggio, insomma, che si muovesse nella fantasia per riflettere sulla modernità, in un contesto avventuroso e ottimista, ma attento alle complessità.
Bull Rockett si presenta come il più classico degli eroi a fumetti: infatti non è solo un esperto pilota ma anche uno scienziato atomico e un campione di boxe. Insomma un genio a 360 gradi, un avventuriero coi fiocchi, perfetta espressione dell’umanità migliore, con la faccia squadrata di Burt Lancaster e due amici inseparabili che ne esaltano la personalità: il meccanico tuttofare Slim Picmy, detto Pig, che funge da spalla comica, e il giornalista Bob Gordon, che oltre a menare le mani svolge anche il ruolo del narratore.
Pubblicata a partire dal 1953 sulla rivista Mister-X con i disegni di un altro italiano, Paul Campani, dal 1955 la serie fu invece illustrata da Francisco Solano López che, pur riprendendo lo stile di Campani, impose presto la sua personalità, avviando con Oesterheld quel sodalizio che da lì a poco avrebbe portato a lavori molto interessanti come il bellico pacifista Black Poppy (1958) e appunto il capolavoro L’Eternauta. Pur stilisticamente datate, le prime storie di Bull Rockett di Oesterheld e Solano López rappresentano dunque un recupero importante per conoscere due grandi nomi della historieta argentina in una veste apparentemente più spensierata, debitrice della letteratura di Jack London, Joseph Conrad e H. G. Wells, e che avrebbe influenzato opere di grandi fumettisti come Hugo Pratt, Guido Nolitta, Robin Wood e Carlos Trillo.
Queste storie infatti non si limitano a riprodurre con efficacia gli stilemi propri dei modelli di partenza, ma li arricchiscono di soluzioni originali, spunti e suggestioni ancora attuali. Il primo racconto della raccolta, Cacciatori di teste, per esempio, rielabora la tradizione delle popolazioni dell’Amazzonia, i Jibaros, di tagliare le teste dei loro nemici e rimpicciolirle per farne dei trofei: prima di Corto Maltese e di Mister No, il nostro Bull Rockett ha a che fare con i riti ancestrali e con le lotte cruente delle tribù indigene, con la violenza di una natura indifferente e capace di trascinare nella follia chi ne rimane attratto.
Il secondo episodio, La morte di Bull Rockett, anticipa il tema dell’invasione aliena come metafora del potere, che sarà poi affrontato più ampliamente su L’Eternauta: in un crescendo di tensione palpabile, attraverso il racconto in prima persona di Bob Gordon, assistiamo all’arrivo di questi esseri spaventosi che, come gli antichi Conquistadores, vogliono prendere possesso del pianeta. E, per farlo, sono in grado di controllare le menti degli umani, fin dentro i loro sogni. Solo il sacrificio di Pig e dello stesso Bull Rockett faranno cambiare idea ai terribili alieni i quali, evidentemente più illuminati delle loro controparti umane, firmeranno con i terrestri un trattato di pace e di collaborazione eterna.
La terza storia, Il giardino diabolico, è forse la più interessante del lotto: Bull Rockett e i suoi amici affrontano una setta contraria al progresso e decisa a commettere una serie di attentati contro gli impianti atomici sparsi nel mondo. Ma la natura interviene a salvare il protagonista: il petalo di una rosa, unico esemplare di una specie ormai estinta, cadendo per terra lo libera dall’ipnosi, mentre la perfida leader della setta viene sbranata dai cani che lei stessa ha tenuto in stato selvaggio. La natura primitiva irrompe provvidenzialmente anche nel successivo episodio, La caverna degli orsi, in cui un animale quasi preistorico, un orso cieco che vive in una grotta sottomarina piena di oro, aiuta il nostro Bull Rockett a liberarsi da un gruppo di malviventi. L’intelligenza del protagonista sta innanzitutto nella sua capacità di dialogare con l’ambiente che lo circonda, mentre chi prova a manipolarlo o distruggerlo finisce male.
L’armonia tra gli esseri viventi, umani e animali, rappresenta sempre la soluzione più efficace per superare la violenza del mondo: ne L’isola delle pietre verdi, il personaggio negativo si riscatta grazie all’affetto che prova per un bambino misterioso, che si rivelerà padrone e re di una terra ricchissima. Infine, in Dischi volanti sarà ancora un amore inatteso, scoppiato tra un alieno e l’umana sua prigioniera, a liberare gli umani dall’imminente invasione. Non è il miracolo individuale, l’iniziativa del genio fuori dal comune, ad affrancare il mondo dall’oppressione.
Il campione dell’umanità, Bull Rockett, a 70 anni di distanza, è qui a dirci che la salvezza non arriva dal potere di un singolo, ma da tutti noi. Già in quei primi lavori, Oesterheld rifiutò la visione salvifica del singolo, anzi partì dal classico eroe (bianco, colonialista, americano) per superarlo, per esprimere un messaggio anti-individualistico e solidale. Nell’amicizia, nel contatto rispettoso con la natura, nella intima solidarietà tra i popoli, nel profondo legame che unisce ogni essere vivente, umano e (perfino) alieno, si afferma un valore che supera ogni ostacolo: è proprio questa universalità, così sembra dirci Oesterheld, la chiave per il progresso.
Bull Rockett
di Héctor Germán Oesterheld e Francisco Solano López
Editoriale Cosmo, agosto 2021
brossurato, 176 pp., B/N
6,90 € (acquista online)
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