Il fumettista britannico Chris Reynolds è morto all’età di 63 anni giovedì quattro maggio, secondo una comunicazione della moglie dell’autore riportata dal critico di fumetti Paul Gravett.
Chris Reynolds era nato in Galles nel 1960. Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti, aveva lavorato nel cinema e nella pubblicità, oltre che come insegnante d’arte. Dagli anni Ottanta si dedicò al fumetto, prima con albi autoprodotti e poi con l’antologia Escape Magazine, curata da Peter Stanbury.
Nel 1990 il suo graphic novel Mauretania venne pubblicato da Penguin Books e tradotto in tutto il mondo (in Italia fu pubblicato da Feltrinelli nella collana I canguri nel 1992). Nel 2017 New York Review of Books pubblica Un mondo nuovo, l’opera omnia dell’autore con l’antologia dei suoi migliori racconti – assieme alla novella Dial e a Mauretania – curata dal fumettista canadese Seth. Edizione tradotta in Italia da Tunué nel 2019.
Definito da Seth come «il fumettista più sottovalutato degli ultimi vent’anni»‚ Chris Reynolds è stato uno degli autori più rappresentativi e sfuggenti del fumetto indie degli anni Novanta. «Le sue storie raccontavano frammenti di un mondo lontano ma simile al nostro, e momenti di vita di un personaggio enigmatico e a tratti inquietante, per la costante sensazione di spaesamento, confessata in lunghi monologhi e riflessioni, che offre al lettore», scrivevamo nel 2019 in occasione della pubblicazione della sua antologia Un nuovo mondo. «I racconti di Reynolds talvolta paiono pagine di un diario fantastico che mostrano vicende sospese tra reale e immaginario. Altre volte somigliano a brevi poemetti dove le parole sono posate con delicatezza ma cariche del peso delle riflessioni che portano con sé. Un tratto massiccio e neri imponenti donano forza e perentorietà a ogni figura, come se fossero incise sulla pietra.»
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