“Cinema Zenit” di Andrea Bruno, perdersi in una melma di china

Cinema Zenit di Andrea Bruno – talento unico del fumetto italiano contemporaneo, già autore di fumetti come Brodo di niente, Sabato tregua e dei disegni di Come le strisce che lasciano gli aerei su testi di Vasco Brondi – è uno dei lavori più singolari e audaci che si siano letti negli ultimi anni in Italia.

Cinema Zenit era stato pubblicato originariamente da Canicola Edizioni in tre albettoni nella coraggiosa collana Sudaca, che da anni propone fumetti in formato gigante, tra cui lavori di Paolo Bacilieri, Silvia Rocchi e Anke Feuchtenberger. Una soluzione editoriale interessante per il modo in cui mette in mostra il talento visivo degli autori, seppure non sempre comoda per il lettore (ma soprattutto per la distribuzione, vista la difficoltà di trovare un posto nelle librerie). Per porre rimedio a questo, a fine 2022 la stessa Canicola ha raccolto la storia in un unico volume di formato ridotto, contenente inoltre altri due racconti brevi.

La nuova edizione di Cinema Zenit, con i suoi 19,5×26 cm (contro i 30×42 cm della versione precedente), un formato dunque piuttosto standard per i graphic novel, non fa però soffrire particolarmente le suggestive tavole dell’artista catanese ma da anni residente a Bologna. Certo, sfogliando questo albo non proviamo l’effetto avvolgente e mesmerizzante delle pagine giganti che ti inghiottivano e digerivano con i loro neri densi e con quelle macchie perturbanti che Bruno imprime sulla carta. 

Ma va riconosciuto che il lavoro dell’autore resta comunque intatto nella sua magnificenza. Ed è oltretutto fruibile in una immersione narrativa senza soluzione di continuità, necessaria per godere al meglio dello storytelling visionario dell’autore, che rifugge una direzione lineare e si compone per giustapposizione di immagini e brevi frammenti narrativi disorientanti e soltanto apparentemente sconnessi tra loro.

La storia, avviluppata in un manto onirico che si stende su paesaggi deturpati e in rovina, racconta di una ragazza appena arrivata in una città straniera, dove si ritrova ad affrontare un contesto a lei nuovo e piuttosto ostile. Le sue esplorazioni si fondono e confondono con le sequenze di un film proiettato in un cinema locale, mentre lo sguardo della giovane si insinua in una realtà distorta, respingente e melmosa.

Leggere Cinema Zenit significa perdersi e restare appiccicati in questa melma di china, nelle immagini di un sogno inquietante. Di quei sogni in cui la differenza tra incubo e vissuto mal si riconosce, tanto che ci si ritrova a elaborare e afferrare vischiose metafore che spingono a riflessioni disturbanti e inattese su una realtà, magari quella di chiunque di noi, che a ben guardarla facilmente e frequentemente rischia di acquistare i contorni dell’incubo.

Cinema Zenit
di Andrea Bruno
Canicola Edizioni, novembre 2023
cartonato, 136 pp., b/n
18,00 € (acquista online)

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