Spider-Man, Mary Jane e il Dio della morte

Il rilancio di " The Amazing Spider-Man", raccontato numero per numero da Andrea Fiamma.

ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER PER THE AMAZING SPIDER-MAN 25

amazing spider-man 25 2023 marvel comics

Ci siamo, è arrivata l’ora di Amazing Spider-Man 25. Albo che, insieme al prossimo numero, a detta di Marvel Comics, sarà uno dei più sconvolgenti nella storia del personaggio. Non solo, lo sceneggiatore Zeb Wells ha ammesso che «la gente si arrabbierà» (qui potete leggere la dichiarazione completa).

The Amazing Spider-Man prosegue con le vicende principali della testata, e il team creativo di Zeb Wells e John Romita Jr. porta avanti la trama che vede colmare i mesi di vuoto precedenti all’inizio della serie.

Un anno fa, il matematico folle Benjamin Rabin era riuscito a fuggire dalla sua prigione e aveva catapultato Mary Jane e Spider-Man in una New York distrutta, dove i due erano stati inseguiti dall’entità nota come Wayep, che aveva provocato un enorme cratere nella realtà di Spider-Man, a York, in Pennsylvania. Peter era ritornato nel suo mondo, ma ha cercato in ogni modo di riportarsi nell’altra dimensione per salvare Mary Jane.

Cosa succede nell’albo

amazing spider-man 25 2023 marvel comics

Mentre Spider-Man è riuscito a uccidere il Wayep, Mary Jane e Paul sono rimasti nella realtà parallela. Rabin vuole allora cogliere l’occasione per prendere il posto del Wayep come Dio della morte, facendo di Mary Jane un’anima sacrificale.

Intanto, però, Mary Jane, speranzosa che Peter torni a salvarla, si ingegna con Paul per trovare un riparo sicuro. Quest’ultimo escogita un modo per utilizzare il potere dei simboli maya: inventa un’arma che, mettendo in fila tre simboli in ordine casuale, come un jackpot, ne scatena un potere a sorpresa.

Passano diversi mesi. Mary Jane e Paul continuano a scappare da Rabin, finché non trovano in un capanno abbandonato gli orfani Owen e Romy Stephanie, che si aggregano ai due. Passa altro tempo. Mary Jane e Paul sembrano diventare intimi. I quattro sono riusciti a stabilirsi in un rifugio protetto dai simboli maya, ma la loro tranquillità viene infranta dall’arrivo di Rabin. Nemmeno l’arma inventata da Paul sembra essere d’aiuto.

All’improvviso, Spider-Man piomba nella realtà, mettendo fuori gioco Rabin. Mary Jane aggiorna Peter su tutto quello è successo in sua assenza. Gli dice che per lei e Paul sono passati quasi quattro anni. Per Peter tutto potrebbe tornare alla normalità, ma Mary Jane non ha intenzione di lasciare Paul. Nel frattempo, nell’altra realtà, Rabin si risveglia, animato dal desiderio di vendetta.

Appunti sparsi

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Non so, forse il vero colpaccio sarà nel prossimo numero,* ma le rivelazioni che ci vengono fatte in questa storia sono abbastanza ragionevoli e per nulla scandalose: stai quattro anni con una persona, ci sta che vi troviate bene, dopodiché forse su Mary Jane fa più leva un senso di colpa dovuto al non voler abbandonare una persona con cui ha condiviso dei momenti che le hanno cambiato la vita – è anche vero che, negli anni, Mary Jane è arrivata ad avere un’esistenza parecchio avventurosa, quanto sia stato traumatico questo periodo non è ben chiaro.

{*Viviamo in questa sfasatura temporale per cui ho scritto questo recap prima che negli Stati Uniti uscisse il numero 26, ma voi lo leggete quando ormai il mistero è già stato spoilerato in anticipo dalla casa editrice e il numero è già uscito. Sarà così anche per i numeri futuri, accettiamolo e andiamo avanti, d’altronde sono certo che mi leggiate non per gli sterili riassunti delle vicende ma per le ficcanti e goderecce opinioni che sfagiola il sottoscritto.}

Anche la questione dei figli è (per ora) risolta in maniera pragmatica: sono adottati. Dico “per ora”, perché la somiglianza tra Mary Jane e la figlia potrebbe essere spiegata più avanti con qualche porchetta magico-scientifica, altrimenti sarebbe un puro MEZZUCCIO. 

A disegnare questo albo, insieme al solito John Romita Jr., c’è lo sparring partner Kaare Andrews. Opinione mia: è uno dei disegnatori più cangianti del mercato statunitense. Penso ai suoi fumetti e mi vengono in mente almeno tre o quattro stili completamente diversi tra di loro. C’è il pittorico dei primi anni Duemila, l’essenziale frankmilleriano di Il regno, poi ancora le copertine che faceva per Astonishing X-Men, il segno pop di Iron Fist: l’Arma Vivente e ora questa incursione ragnesca, dove mi pare trovi una bella quadra tra un segno moderno e l’iconografia Image anni Novanta (muscoli esagerati, capelloni e vestiti a brandelli).

Nell’albo è presente anche una storia breve, Welcome to Omaha, Spider-Man, di Rainbow Rowell e Alvaro Lopez, in cui Peter accompagna Felicia al matrimonio di un amico e deve sventare il furto dei regali da parte di un ladro. Dimenticabile.

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