
I film di DC Comics in uscita in questo 2023 sono un po’ come il proverbiale gatto di Schrödinger: finché non apri la scatola (e qui magari mi perdonerete un facile calembour con box, ovvero scatola in inglese, e box office, botteghino), non sai se sono vivi o morti. A giudicare dalle dichiarazioni ufficiali, i protagonisti di tutti e quattro i film, in buona sostanza, potrebbero tornare nel nuovo DC Universe creato da James Gunn e Peter Safran, così come invece potrebbero sparire del tutto, a seconda della convenienza.
In realtà, la situazione è forse più complessa – e a tratti confusa – di così, e il fatto che questi personaggi possano tornare in futuro è solo una sensazione che Warner Bros. Discovery ha scelto di regalarci per non dare già per morti film e personaggi che in alcuni casi non sono nemmeno ancora arrivati in sala, con danni economici possibilmente rilevanti. L’idea è infatti che i due capi dei DC Studios abbiano già ben definito i piani futuri, e che solo un risultato clamoroso potrebbe fargli cambiare la situazione.
I quattro film di cui stiamo parlando sono Shazam! Furia degli dei (uscito a marzo), The Flash (in uscita a giugno), Blue Beetle (agosto) e Aquaman e il regno perduto (dicembre). Tutti film annunciati molto tempo fa e più volte rimandati a causa di problematiche varie (a differenza di Batgirl, che era stato pensato per lo streaming e invece è stato cancellato del tutto). Film che oltretutto non sembrano in grado di portare il DC Extended Universe verso una fine in grande stile, come ha sottolineato anche The Hollywood Reporter qualche settimana fa: «Perché sembra che il DCEU si stia strascinando verso la conclusione invece di culminare nella celebrazione di un decennio di storie?». Forse perché è proprio così?
In fondo non c’è stata alcuna programmazione, c’erano altri progetti ormai accantonati e in sala sta arrivando quello che era già pronto, anche se pesantemente rimaneggiato nel corso degli ultimi mesi (uno dei motivi che hanno comportato ai vari ritardi citati). Chiariamo subito: un’altra strada per questi film e per il DCEU non era probabilmente possibile. La cancellazione non sembrava essere un’opzione realistica, visti i budget più o meno alti. E di certo Warner Bros. non avrebbe potuto tenere nascosta per un anno la notizia della nascita dei DC Studios, facendo credere che il loro universo narrativo avesse un futuro.
Per la casa di produzione la situazione è quindi diventata praticamente da lose-lose, e allora tanto valeva buttare comunque fuori i film e sperare nel miglior risultato possibile, no? Peccato che, come tutti sanno, chi visse sperando morì poi disperato. Shazam! Furia degli dei è stato infatti un vero e proprio flop, con uno dei peggiori risultati di sempre al botteghino per un film con un personaggio di DC Comics, ma anche per un film di supereroi in generale, con 133 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, a fronte di un budget di 110-125 milioni. Il risultato è stato persino più basso di quello ottenuto da alcuni film distribuiti durante gli anni di pandemia.
Warner Bros., invece, può sperare qualcosa di meglio da The Flash, complice anche una trama “ruffiana” incentrata sul multiverso e soprattutto sulla presenza di ben due Batman, interpretati da Ben Affleck e Michael Keaton, quest’ultimo di ritorno al personaggio dopo oltre 30 anni. A tutti gli effetti una manovra di fan service molto nostalgica (che, sia chiaro, ha indubbiamente conquistato il sottoscritto, cresciuto con l’uomo pipistrello di Tim Burton e di conseguenza già possessore di un biglietto per la proiezione del 15 giugno).
Al momento, gli analisti prevedono un weekend d’apertura per il film da circa 75 milioni di dollari, più basso di The Batman di Matt Reeves (che nel 2022 ha raccolto 134 milioni di dollari), ma migliore di Black Adam (67 milioni) e soprattutto del già citato Shazam! Furia degli dei (30,1 milioni). Secondo alcuni insider, in ogni caso, Warner Bros. sembra avere molta fiducia nel film, anche al di là delle ovvie dichiarazioni pubbliche, complici gli screening andati molto bene. Persino un insospettabile come Stephen King ha affermato di averlo apprezzato molto.
Tra i quattro film, insomma, The Flash sembra quello con più possibilità di avere una prosecuzione in futuro, in un modo o nell’altro, anche se secondo il regista Andy Muschietti c’è ancora molta incertezza: «Credo che tutti stiamo aspettando di vedere come andrà questo film. Naturalmente, c’è entusiasmo per il proseguimento della storia, soprattutto se questo film avrà successo. Ovviamente, c’è un’architettura della DC che sta nascendo e si sta costruendo. La domanda è: questa nuova architettura assorbirà questa storia? La cosa positiva del multiverso è che è possibile. Il multiverso permette a tutti questi mondi diversi di coesistere e interagire, e quindi, se tutto va bene, sì, voglio dire, non lo sappiamo ancora. Questa è la verità».
A tal proposito, Peter Safran ha dichiarato in modo esplicito che The Flash «resetterà il DC Universe», ma questo non farebbe che alimentare confusione: dove si collocheranno allora Blue Beetle e Aquaman e il regno perduto? Perché farli uscire dopo il film dedicato al velocista, se quest’ultimo dovrebbe segnare la fine del DCEU e l’inizio del DC Universe? E questo potrebbe anche andare bene, sottolinea THR, se The Flash «non fosse subito seguito da Blue Beetle, che dovrebbe lanciare un nuovo franchise, e dal sequel di Aquaman, che dovrebbe essere il secondo capitolo di una trilogia».
Per quanto riguarda il futuro dell’eroe interpretato da Jason Momoa, da una parte c’è lo stesso Safran a ripetere che «Jason ha sempre visto Aquaman come una trilogia», lasciando intendere che quindi il personaggio avrà davvero un futuro nel nuovo universo, dall’altra ci sono voci di come Il regno perduto sia uno dei peggiori film di sempre del DCEU, a giudicare dagli screening. Se questo fosse vero, di certo non comporterebbe automaticamente un risultato al botteghino negativo, ma le premesse per un altro flop ci sarebbero tutte. E se dovesse valere davvero la regola degli incassi, per un ritorno del personaggio nel futuro prossimo potrebbe non esserci molta speranza.
Sembra in ogni caso che Jason Momoa farà parte del nuovo DC Universe, in un modo o nell’altro. Lui continua a dichiarare che sarà Aquaman per sempre, ma che potrebbe anche interpretare altri personaggi (e quello più probabile sembra essere Lobo). Ma tutte queste dichiarazioni danno molto l’idea di essere di “circostanza”, come anche quelle di Zachary Levi a proposito di Shazam. Soprattutto considerando la grande negatività che Aquaman e il regno perduto si sta portando con sé da tempo (tra chiusura del DCEU, le vicende giudiziali dell’attrice Amber Heard, i continui reshooting e rimaneggiamenti e i ritardi accumulati).
Negatività che invece pare essersi scrollato di dosso Blue Beetle dopo l’uscita del primo trailer, che ha totalizzato in poche ore 19 milioni di visualizzazioni e circa 400 mila like. Le previsioni attuali parlano di 250-300 milioni di dollari di incassi in tutto il mondo per il film diretto da Angel Manuel Soto, sospinte dal fatto che si tratterà del primo film di supereroi con protagonista un personaggio latino americano. Cosa che potrebbe portare a un effetto simile a quello avuto dal primo Black Panther dei Marvel Studios, supportato da un’intera comunità.
Insomma, per i quattro film conclusivi del DCEU la situazione sembra essere molto chiara almeno da un punto di vista: alla confusione si aggiunge sempre più confusione. Qualcosa che non fa bene agli spettatori e nemmeno a chi ai film ci ha lavorato, come chiosa il già citato articolo di THR a firma di Richard Newby: «Penso che il pubblico meriti conclusioni definitive e una transizione che abbia senso, come The Flash che è un vero e proprio finale e che porta a un reboot, e non una conclusione per il DCEU con un sequel di Aquaman che lascia presagire un terzo capitolo che lo studio non ha effettivamente intenzione di realizzare». Nonostante la voglia di ottimismo, però, il gatto sembra ormai più morto che vivo.
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