
Neal Kirby, figlio di Jack Kirby, ha diffuso una dichiarazione tramite social per commentare il documentario dedicato a Stan Lee – co-creatore insieme a suo padre di molti dei principali personaggi di Marvel Comics – uscito il 16 giugno su Disney+ (qui c’è la nostra opinione).
L’uomo ha criticato il documentario, reo di dipingere Lee come la persona che ha avuto l’idea per la gran parte dei personaggi Marvel, relegando il contributo di disegnatori come Jack Kirby – spesso fondamentale, probabilmente più importante di quello dello sceneggiatore in alcuni casi – a quello di meri esecutori di un’idea già formata.
«L’espressione letterale dell’ego è il pronome personale “io”» scrive Neal Kirby nel comunicato. «Qualunque buon professore di inglese o di giornalismo avvertirebbe i suoi studenti di non abusarne. Questo consiglio si estende a chiunque abbia voglia di contare il numero di “io” presenti negli 86 minuti di durata del documentario.»
Neal Kirby contesta in particolare un passaggio del documentario, tratto da un’intervista condotta nel 2007 da Jonathan Ross per il documentario In Search of Steve Ditko, in cui Stan Lee afferma di essere l’unico creatore di Spider-Man: sarebbe come dire che la statua del David di Michelangelo è stata creata dai suoi committenti.
Kirby afferma poi che la gran parte degli storici del fumetto considera il fumetto di Jack Kirby Challengers of the Unknown come la base per i Fantastici Quattro (questo è in realtà un dato che, pur con diverse elementi a sostegno di questo parallelismo, è impossibile da attestare con certezza).
«Sono stato fortunato. Mio padre lavorava nello studio interrato di casa nostra […] Durante le medie e il liceo ho potuto sbirciare attraverso le nuvole di fumo del suo sigaro mentre creava l’Universo Marvel» continua poi Neal Kirby. «Stan Lee ha avuto la fortuna di poter accedere ai megafoni aziendali e ai media e li ha usati per creare il proprio mito personale. […] Mio padre è morto nel 1994, lasciando a Lee 35 anni di pubblicità senza contraddittorio, spesso con la benedizione di Marvel, che lo lasciava pompare il marchio Marvel e di conseguenza il suo.»
Kirby sottolinea poi che, mentre Lee è stato sempre protagonista di camei diventati una tradizione dei film Marvel, il nome di Kirby è apparso per la prima volta nei titoli di un film Marvel soltanto nel 2008, in occasione di Iron Man. «È ormai tempo che sia fatta giustizia in questo capitolo della Storia letteraria/artistica.»
Leggi anche:
- Il primo trailer di “Kraven – Il Cacciatore”
- Il fumetto su cui è basata la serie tv Marvel “Secret Invasion”
- Si è conclusa la causa tra Disney e gli autori Marvel per la proprietà di personaggi come Iron Man e Ant-Man
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui. O seguici su Instagram, Facebook e Twitter.