Marvel rilancia Capitan America dal numero 1

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La copertina di “Captain America” 1, disegnata da Jesús Saiz

A settembre, Marvel Comics rilancerà la testata di Capitan America dal numero 1, con un nuovo team creativo composto dallo sceneggiatore J. Michael Straczynski e dal disegnatore Jesús Saiz.

Per Straczynski, che ha 68 anni ed è inoltre noto per il suo lavoro nel cinema e televisione, si tratta di un ritorno in Marvel dopo anni di assenza e dopo essere stato, negli anni 2000, uno degli autori di punta della casa editrice, lavorando su Thor, Fantastici Quattro, Supreme Power e soprattutto su Spider-Man, con un lungo e in gran parte apprezzato ciclo di storie disegnato da John Romita Jr.

Il disegnatore spagnolo Jesús Saiz, invece, lavora per il mercato del fumetto americano dal 2001, dove ha debuttato con DC Comics. Dopo circa quindici anni è poi passato in Marvel, dove negli ultimi anni ha lavorato su diversi personaggi, tra cui Doctor Strange, Punisher e lo stesso Capitan America. Nel 2016 fu infatti uno degli autori del ciclo di storie scritto da Nick Spencer che vide, inoltre, un altro rilancio del personaggio.

Questa nuova storia di Straczynski e Saiz vedrà Capitan America fronteggiare una nuova minaccia soprannaturale, mentre racconterà in secondo piano l’adolescenza di Steve Rogers, nel periodo che va dalla morte dei suoi genitori all’esperimento con il siero del supersoldato che lo ha poi reso un supereroe.

«Una cosa di Steve Rogers che non è mai stata affrontata è il periodo che intercorre tra la morte dei suoi genitori e il momento in cui diventa Capitan America», ha raccontato Straczynski a io9. «Stiamo parlando di un diciassettenne malaticcio e magro, che cerca per diversi anni di sopravvivere da solo in strada perché è testardo e indipendente, cercando di fare qualsiasi cosa, anche quelle più complicate, per permettersi il cibo e un posto dove stare. Quindi contrapporremo una storia ambientata nel presente, in cui Capitan America affronta un nuovo cattivo di origine soprannaturale, con una nel passato che riguarda il suo io più giovane, ed entrambe le storie saranno strettamente intrecciate.»

«C’è un altro aspetto fondamentale di quel periodo che affronteremo», continua lo scrittore. «Gli anni in cui il giovane Steve era da solo erano gli stessi in cui l’American Bund – a tutti gli effetti il partito nazista in America – stava diventando molto potente nella New York del mondo reale, a pochi isolati da dove lui viveva. Organizzavano marce e raduni pubblici, molestavano la gente e diffondevano l’odio, il tutto nel tentativo di portare l’America dalla parte dei nazisti. Una campagna che giunse al culmine con il più grande raduno nazista sul suolo americano della storia, quando decine di migliaia di persone, nazisti e simpatizzanti nazisti, si riversarono al Madison Square Garden per celebrare il loro sogno di un Reich millenario.»

«Metteremo il giovane Steve proprio al centro di quel vortice di vita reale, dove, nonostante le condizioni terribilmente avverse, farà la differenza in un momento ancora più cruciale», ha spiegato Straczynski. «Per il giovane Peter Parker, l’omicidio di zio Ben è stato un evento trasformativo che lo ha portato a diventare Spider-Man. Questa storia sarà altrettanto trasformativa e metterà il giovane Steve Rogers sulla strada per diventare l’eroe che noi tutto oggi conosciamo.»

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