
Degli incontri fra i personaggi di Sergio Bonelli Editore e quelli di DC Comics, Dylan Dog/Batman è probabilmente il più succoso, perché vede coinvolti due pesi massimi del fumetto seriale che hanno molto in comune: sono due eroi che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta hanno conosciuto i loro successi più sfrenati, che hanno affrontato il tema del “mostro” e che si muovono in immaginari vicini tra di loro.
Annunciato a Lucca Comics 2019 con un numero zero, il duetto tra Dylan Dog e Batman arriva ora nelle edicole in tre albi a cadenza mensile scritti da Roberto Recchioni e disegnati da Werther Dell’Edera e Gigi Cavenago. Il primo capitolo, intitolato L’ombra del pipistrello, vede Batman muoversi nella Londra di Dylan per indagare sul piano che Joker, accompagnato da Killer Croc, sta escogitando insieme a Xabaras. Anche Selina Kyle, alias Catwoman, si trova in città e si è concessa un tresca con Dylan. Quest’ultimo unirà suo malgrado le forze con il vigilante americano per sventare le macchinazioni dei due antagonisti.
Dylan Dog/Batman: L’ombra del pipistrello è un fumetto che scorre veloce, a volte anche troppo, e si fa forza di disegni realizzati da mani che sanno quello che fanno, rendendo la miscela credibile e coerente, non così distante da un fumetto realizzato negli Stati Uniti, sia in termini di gabbia che di estetica. D’altronde si tratta di un gruppo che ha già i piedi ben piantati nel mercato statunitense: alle matite Werther Dell’Edera (Something Is Killing the Children), alla chine Gigi Cavenago (The Magic Order 3) e ai colori Giovanna Niro (Batman: Il mondo, The Magic Order 4). L’ombra del pipistrello è un piacere da guardare, con questo Joker disegnato alla maniera di Schiele, un Batman che richiama le masse di Mike Mignola e Frank Miller e le scene affogate in un tramonto perenne.
Ma si tratta anche di un fumetto molto innocuo. Le situazioni e i dialoghi hanno una certa ingenuità camp – Killer Croc con l’impermeabile nel bel mezzo di Piccadilly Circus, Batman che fa battute ignorantissime (alla supplica di un criminale, «lo giuro sulla testa di mia madre», il supereroe risponde con un «conosco tua madre, non sarebbe una grande perdita») – e abbracciano la parte più disimpegnata del genere supereroistico.

I team-up sono operazioni spesso ingrate, per tanti motivi. I personaggi sono estratti dal loro flusso narrativo, diventando figure fuori dal tempo, e tutto il divertimento finisce per essere l’interazione tra i due (o più) caratteri speculari (e quindi ci deve essere la scenetta tra Groucho e Alfred, l’ispettore Bloch che conosce James Gordon e via dicendo), riducendo la trama a un pretesto. Bisogna stare sul semplice, per evitare di confondere lettori che non hanno familiarità con le dinamiche più intime di quello o quell’altro fumetto, richiamando al tempo stesso gli elementi famosi.
Data l’importanza che i personaggi hanno per i rispettivi editori, è poi comprensibile che ogni soggetto coinvolto metta dei paletti e dei limiti su ciò che si può raccontare (altri personaggi da usare, dinamiche da sfruttare), disinnescando qualsiasi narrazione proattiva, che sia in continuity o meno. Tutti questi aspetti tendono ad appiattire le storie, a farle diventare commodity, prodotti standard.
Giusto qualche mese fa Batman era stato protagonista di un altro incrocio con un universo distante, quello di Spawn, una discreta maranzata che però aveva paradossali ambizioni alte e pretendeva di riscrivere le origini di Batman, andando contro le tendenze di questi team-up. Era un buco nell’acqua, ma si percepiva la voglia degli autori di pasticciare con due icone del fumetto. Qui Recchioni prova a fare una cosa simile, ma dalla parte dei cattivi: come avevamo appreso nel numero zero, intitolato Relazioni pericolose, Joker si era rivolto a Xabaras per curare il volto sfregiato, ma questi gli aveva insegnato ad accettarsi per quello che è, perfino ad amarsi. I destini di Dylan Dog e Batman sembrerebbero quindi legati da tempo.
Questa incursione nelle due mitologie rappresenta un minimo brivido in quello che pare profilarsi come un divertissement abbastanza morigerato e non particolarmente originale. Contando che finora queste commistioni Bonelli/DC non sono state foriere di letture felici (Zagor/Flash ancora infesta i miei incubi con gli ammassi di testo e i suoi spiegoni), è già qualcosa.
Dylan Dog/Batman 1
di Roberto Recchioni, Werther Dell’Edera e Gigi Cavenago
Sergio Bonelli Editore, giugno 2023
brossurato, 64 pp., colore
4,90 € (acquista online)
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