10 libri di fantascienza da leggere questa estate

Cosa ci piace dell’estate? Il caldo, le zanzare e la folla negli stabilimenti balneari cafonal? No, ci piacciono invece le buone vecchie abitudini. L’estate è fatta di riti. I classici di una stagione dell’anno che è anche una stagione della vita. E come tale ha i suoi riti, le sue abitudini. In questo caso, le sue letture. E le sue liste di letture.

Tornano così su Fumettologica i buoni libri di fantascienza da leggere d’estate, sotto l’ombrellone oppure su un sentiero di montagna, in aeroporto mentre aspettate di andare all’estero o in un centro commerciale in città, prigionieri dell’inflazione. Qualunque sia la vostra condizione esistenziale e lo strumento con cui leggete (carta o eInk), sappiate che qui sotto troverete modo di sfogarvi. Buone letture.

La trilogia del Silo

silo hugh howey libro

Ovviamente non potevamo non cominciare questa raccolta di letture per l’estate se non con il romanzo del momento. Anzi, la trilogia del momento. Sto parlando ovviamente di Wool, Shift e Dust, i tre romanzi-raccolta delle novelle e novellette scritte da Hugh Howey diventate serie tv di cui ho già parlato qui. La serie televisiva ricalca in maniera molto fedele il contenuto della prima parte del primo romanzo e questo fa ben sperare che ci saranno buoni sviluppi dal punto di vista della sua serializzazione con le prossime stagioni.

Ma la cosa più sorprendente è la serie di libri. Howey ha uno stile molto asciutto e visivo, procede a ritmo serrato, ha un talento notevole nella costruzione di mondi e si muove benissimo negli spazi angusti del silo dove vivono 10mila persone, completamente disallineate rispetto al resto del mondo. Non sanno niente ma cercano di scoprire qualcosa, almeno alcuni di loro. Il romanzo è notevole, la premessa ancora di più e il taglio da fantascienza distopica e post-apocalittica sulla carta è ancora più credibile. Per chi ha intravisto la serie televisiva, l’aderenza alla narrazione scritta serve solo a darle più potenza visiva. Sono tre ma valgono per una sola, lunga e gustosissima lettura.

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La rivolta degli oggetti

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Vedrete che ho un po’ di antologie da suggerirvi, questa volta. Forse perché lo spirito del tempo è questo o forse perché molti lettori “deboli” sono definitivamente migrati sui social video con i loro short lobotomizzanti e rimangono solo i palati più fini ma anche gli appetiti più corposi dei grandi lettori di fantascienza. Chissà. Comunque, per esplorare il mondo al di fuori della fantascienza in lingua inglese negli anni abbiamo visto tanti esperimenti.

Questo di Francesco Verso assieme a César Santivañez, con la traduzione di Rosa Ricciardi, è uno dei più interessanti. Raccoglie i migliori esempi di “fantascienza andina”: storie di autori di Cile, Argentina, Perù, Bolivia, Colombia, Equador. Sono storie di vario genere, che aprono in maniera differente su tropi classici della fantascienza mainstream angloamericana declinati dal punto di vista di popolazioni e mondi a noi veramente alieni: quella dei popoli e delle culture andine. L’identità fantastica latinoamericana è potente e molto nota (basterebbe pensare a Borges, per dirne uno) ma qui si va oltre e si tocca la materia di base di una sensibilità del mondo diversa. Tanta roba.

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Le grandi storie della fantascienza voll. 1-5

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Mondadori ha fatto un’opera di compilazione notevole, forse anche perché i diritti erano “facili” e voleva avere materiale con il nome del grande Isaac Asimov scritto sopra, e ha ripubblicato negli anni scorsi cinque volumi di una serie di raccolte spettacolari di racconti e romanzi brevi della fantascienza dell’età dell’oro. Sono cinque volumi grandi come cinque Bibbie, opere da consultazione oltre che da lettura, ma anche opere con una storia editoriale piuttosto complessa.

Il titolo corretto sarebbe ‌Isaac Asimov Presents the Great SF Stories, da noi sempre tradotto con Le grandi storie della fantascienza. Le antologie, curate oltre che da Asimov anche da Martin H. Greenberg, comprendono la selezione più autorevole dei migliori racconti della Golden Age della fantascienza e degli anni immediatamente successivi: uno all’anno dal 1939 al 1963, per un totale di 25 volumi. Gli ultimi due furono in realtà curati da Martin H. Greenberg assieme a Robert Silverberg, perché Asimov era ormai molto malato e stava per morire (lo scrittore è scomparso nel 1992). In Italia queste antologie sono state pubblicate in modi diversi più volte: da Armenia, Siad, Rcs Periodici, Bompiani, Euroclub e Mondadori. Gli ultimi quattro volumi (1960-1963) furono pubblicati da Urania.

Questa nuova edizione dei Draghi Mondadori – composta da libroni fatti per mettere qualche chilo di carta sugli scaffali delle vostre librerie ma soprattutto per combattere contro l’edizione digitale dei libri e la lettura sul web – è molto gradevole e ben fatta. Mancano i racconti di Heinlein per questioni di diritti (erano presenti solo nella prima edizione italiana), ma per il resto c’è tutto. Considerando il prezzo relativamente contenuto, con ognuno di questi cinque volumi potete leggere per almeno un anno ottima fantascienza classica.

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Cancroregina

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Una operazione di meritevole recupero, non c’è altro modo di definirla. Adelphi, la casa editrice milanese che è nata con l’intento di pubblicare quello che di buono c’era nel mondo e in Italia che gli editori nostrani non pubblicavano, ha recuperato questo romanzo fantascientifico del 1949 scritto da Tommaso Landolfi, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento e uno meno conosciuti al grande pubblico di oggi.

Landolfi è scrittore potente, complesso, paradossale e amante dell’italiano come lingua con cui giocare. Cancroregina è una storia di fantascienza breve, sui generis, che ha come protagonista una strana astronave (la Cancroregina, appunto) e un narratore che cerca una astratta e al tempo stesso molto concreata e materiale via di fuga dal suo (nostro) pianeta. Attenzione, non è un divertimento letterario ma non è neanche un romanzo di fantascienza “hard”. È qualcosa di unico, come il suo autore.

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Urania Millemondi: Coloni dell’Universo

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Passiamo a Urania, che questa estate ci propone due titoli di valore. Il primo è un’antologia, Coloni dell’universo, all’interno della collana periodica Millemondi. È disponibile sia come ebook su Amazon che di carta in edicola, ovviamente, dove resterà (per chi riesce a trovarlo) sino a fine estate.

È la nuova raccolta di racconti e novellette di autori italiani progettata da Franco Forte. Questo delle antologie di racconti di FS italiani è diventata una buona abitudine, sia perché la fantascienza di solito dà il meglio nel formato breve o medio, sia perché mancava una antologia ricorrente di questo tipo, che invece negli Usa è una tradizione. Ci sono Paolo Aresi, Davide Camparsi, Francesca Cavallero, Franci Conforti, Lorenzo Iacobellis, Alessandro Montoro, Maico Morellini, Daniela Piegai, Franco Ricciardiello, Laura Silvestri, Giampietro Stocco, Silvia Treves e Alessandro Vietti. Da leggere.

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Speciale Urania: Spirito di Napa Te

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Ma c’è anche un altro Urania molto interessante: è lo Speciale Urania di questa estate, il secondo anno con il nuovo formato, intitolato Spirito di Napa Tei. Scritto da Lars Schlichting, questo romanzo è in realtà una avventura che ha una sua ricaduta digitale, perché è stato creato anche un metaverso che serve per vivere questa e altre avventure del protagonista Will Steiner. A me di solito non piacciono questo tipo di mischioni a cavallo tra letteratura di genere e videogame, perché è facile che non siano né libri ben scritti né giochi ben fatti. La parola “metaverso” poi mi dà l’allergia, ma questa è un’altra storia.

Comunque, io mi tengo vicino al libro, che invece è proprio ben fatto, anche perché si basa su un classico della fantascienza degli ultimi sessant’anni: il futuro prossimo in cui il grande salto in avanti è fatto introducendo la nostra società in un contesto in cui conviviamo più o meno pacificamente con delle razze aliene. Una specie di Star Trek, per intendersi. Solo che questa volta le quattro razze aliene sono piuttosto cattivelle e c’è il rischio di una guerra planetaria.

I protagonisti in realtà sono due, Will Steiner e Alex Rossin, e la trama è piuttosto articolata, con passaggi che a volte richiamano Robert Heinlein e altre volte Arthur C. Clarke. Una nota sull’autore: nonostante il nome, scrive in italiano. Lars Schlichting è un avvocato svizzero ticinese e con questo romanzo ha partecipato al premio Urania. Un romanzo troppo lungo, che l’autore aveva diviso in due parti, ma che adesso è stato pubblicato integralmente.

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Pace in terra

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Stanislav Lem è uno degli scrittori di fantascienza più amati e tradotti al mondo. Il suo lavoro è molto noto, ma in generale solo i volumi principali. In realtà c’è un corpus di 50 opere che attende di vedere la luce nella sua completezza. Con un lavoro certosino Mondadori sta pubblicando negli Oscar molti libri di cui non si aveva traccia. Dopo il bellissimo La voce del padrone, uscito l’anno scorso, adesso è la volta di Pace in terra, appena pubblicato e in libreria da poche settimane.

Autore di fantascienza filosofica capace di rappresentare i conflitti sia a livello simbolico che molto concreto, Lem in questo romanzo a mio avviso si supera e propone una doppia lotta: quella tra le superpotenze della Terra che vogliono capire cosa sia successo agli armamenti presenti sulla Luna, e quella dell’astronauta mandato a scoprirlo, la cui mente si “separa” in due metà, una contro l’altra armata. Favoloso.

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Dottor Futuro

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Una messe di romanzi praticamente sconfinata, un talento spropositato, una capacità di essere manovale disperato della letteratura pulp e complesso autore intellettuale dalla capacità di critica sociale insuperata. Philip K. Dick ha tantissimi angoli dal quale si può iniziare a leggerlo: Dottor Futuro è uno dei più intriganti perché riflette sulla vita, la malattia e la sua cura e soprattutto sul giuramento di Ippocrate.

È la storia di un medico del futuro (che poi era il 2012, cioè il nostro passato) che viene proiettato in un futuro in cui curare gli ammalati è considerato un atto criminale e disdicevole. Una lettura illuminante per vedersi diversamente. Una piccola distopia come solo Philip K. Dick sapeva regalarci.

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Mondi senza fine

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Una bella antologia di Clifford D. Simak, non c’è altro da dire. Maestro indiscusso della fantascienza speculativa, capace di chiedersi «cosa succederebbe se…» per qualsiasi fenomeno naturale, tecnologico o sociale, Simak è stato anche un grande inventore di storie e intrecci narrativi che fondono la visione di un mondo diverso con quello che sentiamo come più intimamente “nostro” e normale.

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Glimpse: Ricordi di un futuro mai avverato

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Chiudiamo con un libro autopubblicato, perché no. Ogni tanto bisogna mettersi alla ricerca di qualcosa di nuovo, che esca dalle piste tradizionali, e questo romanzo di Massimiliano Turazzini fa proprio questo: allarga l’orizzonte, apre a modi diversi di arrivare al lettore. Uno scontro antico con il tema del golem, del dottor Frankenstein e della creazione della vita, declinato in termini moderni fatti di intelligenza artificiale e di computer quantistici.

Al centro c’è una domanda: cos’è l’intelligenza e cos’è la vita? Cosa sono le emozioni? Sono le domande che ci stiamo facendo in questi ultimi mesi ma che Turazzini aveva inquadrato perfettamente con questo romanzo già nel 2020.

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