È morto l’uomo che ha ispirato gli occhi di ghiaccio di Diabolik

È morto all’età di 83 anni Angelo Polenghi, detto Gino, entrato nella storia del fumetto italiano per essere stato la fonte d’ispirazione degli occhi di ghiaccio di Diabolik, uno dei tratti più caratteristici del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani.

Polenghi, che era nato e vissuto a Bremio, è stato grande amico del disegnatore Luigi Marchesi, colui a cui nel 1963 fu affidato il restyling di Diabolik, avvenuto a partire dal numero 3 della testata, nonché la creazione grafica di Eva Kant.

Il disegnatore, che aveva lavorato per lo Studio di Rinaldo D’Ami, su alcune serie western pubblicate dalla Casa Editrice Audace e su Dick il giustiziere edito da Astorina, fu il primo vero fumettista a realizzare professionalmente le storie di Diabolik dopo i primi due albi realizzati da fumettisti inesperti (rispettivamente Zarcone e Kalissa) e per molti anni – fino all’arrivo di Enzo Facciolo – ne fu l’autore più importante.

Per la sua versione rinnovata di Diabolik, Marchesi prese spunto proprio dallo sguardo del suo amico Angelo Polenghi:

«E nelle nebbie di Bremio, una notte di quell’inverno a cavallo tra il 1962 e il 1963, verso le 2 o le 3, di ritorno da Casale dove erano andati a ballare, Gino Marchesi e Gino Polenghi si fermano a casa del primo, in via Vittorio Veneto, a finire la serata. […] A tormentare Marchesi, quella notte d’inverno, è il personaggio che deve raffigurare, Diabolik: dopo le tavole dei primi due numeri, i tratti del protagonista non sono ancora soddisfacenti e a lui è stato chiesto di fare un lavoro risolutivo e definitivo. E allora nasce l’idea: perché non prendere a modello quell’amico biondo con cui è appena stato a ballare a Casale, quell’amico con occhi azzurri di ghiaccio, sopracciglia a V, capelli corti, stempiatura segnata?» (testo di Andrea Bagatta pubblicato su Il cittadino il 4 giugno 2008, estratto dal libro Le regine de terrore di Davide Barzi, Nona Arte, 2019)

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