Il fumetto che racconta la storia di Patrick Zaki

La prima pagina di “Repubblica” del 19 luglio 2023. Nel box al centro Gianluca Costantini tiene in mano una sagoma di Patrick Zaki da lui disegnata

Sparisce il filo di ferro che lo avvolge, simbolo della detenzione di Patrick Zaki, studente italiano graziato dopo la condanna al carcere in Egitto. Sparisce il filo di ferro dall’immagine del disegnatore e vignettista Gianluca Costantini. E sparisce con grande risalto, dalla prima pagina di Repubblica, il quotidiano dove la campagna per Zaki ha avuto forse più spazio, nel nostro Paese.

L’immagine e il suo simbolo sono un atto politico, soprattutto in questo caso. Mostrare l’immagine di Zaki senza più il filo spinato non è solo il lavoro di un illustratore, come la tradizione dei quotidiani di cronaca e di opinione, ma qualcosa di più. Come scriveva un anno fa Elettra Stamboulis in un articolo sul caso Zaki e la sua immagine:

Non ci sono immagini pubbliche di questo ignoto detenuto, arrestato per reati di opinione e tenuto in carcere in attesa di giudizio da più di un anno. Così Gianluca fa quello che sa fare, il 7 stesso febbraio lo ritrae, prendendo spunto da una sua foto e ritwitta l’immagine. L’immagine è sintetica: lo studente incarcerato con la barba e gli occhiali, avvolto da un filo spinato e la scritta Freedom for Patrick Zaky. Quello che succede però grazie a questa immagine è in parte inaspettato.

È l’immagine che crea un movimento, è l’immagine che vale un caso politico, è l’immagine che fa da simbolo alla partecipazione e al movimento che nasce attorno a Zaki. E attorno alla sua immagine. Il disegno di Costantini fa riflettere sull’importanza di rappresentare e “dare un volto” iconico ai simboli: l’immagine di Che Guevara con il sigaro o con il basco da rivoluzionario, il pugno di Mohammed Alì, i disegni di Bansky, la foto della bambina nuda simbolo della guerra del Vietnam. Tantissimi momenti e fatti di cronaca divenuti eventi memorabili anche perché trasformati in simboli visivi.

Dietro al disegno di Zaki c’è il suo autore, Gianluca Costantini. Ravennate classe 1971, Costantini è uno dei principali esponenti italiani del graphic journalism, cioè delle storie a fumetti con una impostazione giornalistica. Tanti i titoli realizzati in trent’anni di carriera, tra cui Fedele alla linea, Pertini fra le nuvole, L’ammaestratore di Istanbul e Libia. Ma non chiamatelo “giornalista”, perché Costantini rivendica invece un ruolo diverso, di militante che partecipa e non di cronista distaccato.

Il grande manifesto dedicato a Partrick Zaki, disegnato da Gianluca Costantini, installato a Bologna in Piazza Maggiore | Immagine via Channeldraw

Così, è Costantini che propone al sindaco di Bologna di mettere in uno spazio pubblicitario vuoto di Piazza Maggiore il disegno di Zaki, cosa che l’amministrazione della città emiliana fa e a maggio di tre anni fa il centro di Bologna diventa la prima, grande cassa di risonanza per questo atto di militanza trasformato in prigionia politica. I selfie, le immagini condivise sui social, le normali foto da turisti o quelle “impegnate”, diventano parte di un movimento, di una vera e propria campagna che trasforma il pensiero dell’opinione pubblica. È una forma di militanza, quella creata da Costantini con il suo disegno.

E proprio questa sua militanza, la capacità di esercitare l’azione della compassione per i torti contro ultimi e il rispetto dei diritti umani, che ha reso alcuni dei suoi disegni delle icone, che dalla rete e dalle riviste diventano le immagini usate per illustrare i manifesti e le storie. Come quella di Zaki, che Costantini ha anche raccontato a fumetti, in un graphic novel intitolato Patrick Zaki. Una storia egiziana, scritto dalla giornalista Laura Cappon e pubblicato da Feltrinelli Comics nel febbraio del 2022, di cui di seguito vi proponiamo un estratto:

patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli
patrick zaki fumetto gianluca costantini feltrinelli

Ma ancora prima i disegni che dal 2004 l’autore ha fatto per pubblicazioni underground o di protesta: dalla rivoluzione egiziana alle proteste di “Occupy Gezi” di Istanbul fino alle proteste di Hong Kong. Costantini ha lavorato per richiamare l’attenzione su fenomeni molto diversi tra loro: dai diritti umani in Eritrea alle condizioni dei detenuti in Bahrain, Arabia Saudita, Cina, Turchia e anche Egitto.

Soprattutto, il lavoro di Costantini è diventato il simbolo che rappresenta il volto di persone come Zaki, vittime di violazioni dei diritti umani che sono state riprese in tutto il mondo, in eventi, summit, festival indipendenti da New York a Londra, da Ginevra a Toronto. Rende personali eventi lontani e altrimenti destinati a rimanere astratti, remoti.

Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui. O seguici su Instagram, Facebook e Twitter.