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Come gran parte de film di supereroi, anche Blue Beetle, il nuovo film dei DC Studios diretti da James Gunn e Peter Safran, presenta delle scene fra i titoli di coda. In questo caso sono due: la prima è pensata per fare da epilogo e contemporaneamente anticipare un possibile seguito; la seconda, invece, è di puro intrattenimento e si ricollega a un episodio accaduto nel film.
Nella prima scena post credits scopriamo qualcosa di più su Ted Kord, ovvero il Blue Beetle che fece il suo debutto nell’universo dei fumetti DC nel 1983 dopo che la casa editrice ne acquistò i diritti da Charlton Comics (la storia editoriale di Blue Beetle è complicata: nasce nel 1939 pubblicato da Fox Comics ma nel corso degli anni ha cambiato più volte editore). Il protagonista del film, invece, è Jaime Reyes, personaggio che nei fumetti di DC Comics è stato introdotto solo nel 2006. Prima di lui, infatti, i poteri di Blue Beetle erano posseduti dall’inventore Ted Kord, cofondatore dell’azienda Kord Industries, che nel film è scomparso misteriosamente e ci viene raccontato solo attraverso una serie di flashback.
La scena ci mostra un nascondiglio di Ted Kord, dove un monitor si accende e inizia suonare il brano All Out of Love degli Air Supply. Poi, ad un certo punto, il suono si distorce e una voce robotica annuncia che Ted Kord non è morto, ma è ancora vivo. Un modo per lasciare tutto in sospeso e aprire a un possibile sequel. Una tesi avvalorata dal fatto che il regista Ángel Manuel Soto ha spesso affermato di voler realizzare una trilogia di Blue Beetle, anche se ha ammesso di non avere ancora ricevuto il via libera da Warner Bros. e che probabilmente molto dipenderà dagli incassi del film.
C’è però anche da tenere conto che Blue Beetle è l’ultimo film del vecchio corso dell’universo cinematografico DC, pensato e realizzato prima dell’arrivo di James Gunn. Il capo dei DC Studios ha però confermato in prima persona che il personaggio di Blue Beetle fa parte del nuovo universo cinematografico che sta costruendo. Un fatto che tiene accese le speranze di un nuovo capitolo.
La seconda scena dopo i titoli di coda, invece, è un divertissement che si ricollega a un’altra scena del film, quella in cui lo zio Rudy oscura le telecamere di sicurezza delle Kord Industries trasmettendo un cartone animato in stop-motion con uno strano supereroe che parla spagnolo. Nella scena post credits viene mostrata un’altra clip con protagonista questo eroe pasticcione, intento a fare cose senza riuscirci.
Si tratta di El Chapulín Colorado (“la cavalletta colorata”), un personaggio molto popolare della tv messicana, creato come parodia dei supereroi dal famoso comico Roberto Gómez Bolaños, noto con il nome d’arte di Chespirito, e protagonista di una serie televisiva andata in onda tra il 1973 e il 1979.
Il personaggio è molto noto ancora oggi in Messico, Sud America e nei paesi che parlano spagnolo. Ma non solo, basti pensare che tra le altre cose ha ispirato Matt Groening nella creazione dell’Uomo Ape, il personaggio dei Simpson che si traveste da bombo per recitare in una commedia trasmessa sul canale in lingua spagnola di Springfield. Questa citazione è uno dei tanti omaggi alla cultura latinoamericana presenti in Blue Beetle.
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