
Una delle verità più indiscutibili di Internet è la cosiddetta Regola 34, quella secondo cui se esiste qualcosa, da qualche parte ci sarà anche la controparte porno. Se ci facciamo caso nel corso di questo decennio di egemonia nerd abbiamo visto trasformato in pornografia praticamente qualsiasi proprietà intellettuale, dal videogioco Overwatch ai Mini Pony, passando per una gatta egiziana dentro l’innocuo Animal Crossing. Scandagliando Twitter e le più intricate imageboard è possibile trovare praticamente di tutto, ma mai ci saremmo immaginati che anche Zerocalcare potesse suscitare questo peculiare tipo di ammirazione.
Forse perché il protagonista dei suoi libri è lui stesso e non un personaggio su cui costruire fanfiction strampalate. O forse perché l’aspetto erotico e/o sentimentale nelle sue produzioni è sempre preso molto alla larga o comunque trattato con un garbo capace di disinnescare ogni aspettativa. Pornografia non significa per forza di cose mancanza di rispetto o degrado, ma il rischio di cadere in quei territori è altissimo. Soprattutto se a produrre materiale non è un autore capace ma qualche disegnatore amatoriale nascosto dietro improbabili nickname in qualche anfratto di Internet non facilmente accessibile.
Tanto per chiarire questo aspetto, mentre mi sto documentando per questo articolo l’immagine in evidenza sul sito Rule34 è la strega di Biancaneve e i sette nani del 1937 che si sollazza con una catena di perline anali dove al posto delle sfere c’è una serie di fatine immobilizzate da una fasciatura BDSM e collegate tra loro da minuscoli dildo. E sono comunque certo di essermi perso qualche particolare.
Se si pensa a Zerocalcare i primi collegamenti che si fanno sono i mille riferimenti alla cultura pop, all’impegno politico, alla sua capacità di incarnare dubbi e paure di una generazione prima di lui priva di autentici portavoce, all’integrità di un artista che ha raggiunto una fama enorme senza mai rinunciare alla sua vocazione hardcore. Dopotutto, nella sua ultima serie per Netflix – Questo mondo non mi renderà cattivo – troviamo un cameo dei Bull Brigade, una roba che anche adesso che l’abbiamo vista tutti sembra ancora impossibile.
In Italia il suo è ormai un personaggio pubblico che ha fatto dell’autenticità e di un’estetica scarna e terra a terra il suo tratto distintivo. Risulta davvero difficile costruirci attorno una narrazione che non sia attinente a quella già convogliata dai suoi libri o dagli interventi a fumetti in altri lidi. In questa equazione non avevamo però considerato i fan sudamericani, che probabilmente di tutte queste riflessioni da salottino culturale non sanno che farsene.
Da qualche tempo a questa parte non è infatti raro imbattersi, soprattutto su Twitter e in canali Telegram, in fan art decisamente spinte a tema Zerocalcare, che prendono spunto soprattutto da Questo mondo non mi renderà cattivo. Nonostante qualche notevole rappresentante italiano, la gran parte della produzione sembra provenire da Messico e dintorni. I protagonisti assoluti sono naturalmente lo stesso Zero, impegnato a portare il rapporto di amicizia con Secco e – soprattutto – con Cesare ad altri livelli rispetto a quelli a cui eravamo abituati. Come in molti yaoi abbiamo quindi una coppia formata da un partner più dominante e da uno più sensibile ed efebico. Non penso ci sia bisogno di specificare chi interpreti chi.
Quello che caratterizza di più questa nuova e inaspettata linea narrativa è un umorismo delicato – per essere vignette a tema erotico – e rispettoso. Sono pochi i casi dove la volgarità è talmente spinta da essere fastidiosa o degradante. Spesso questi casi corrispondono anche a quelli disegnati peggio, ospitati su imageboard anonime e non su canali di autori con un solido (seppur minuto) seguito nel mondo delle fan fiction erotiche. Le variazioni sul tema etero sono pochissime, così come mi aspettavo più insistenza su Sara e la sua compagna. In linea di massima si percepisce amore per il materiale di partenza e rispetto per l’autore. Risulta solo un filo straniante ritrovarlo in quest’ottica.

Abbiamo chiesto a Serena Waller, una delle numerose autrici di fanfiction erotiche a tema K-Pop, se effettivamente il rispetto per le personalità inserite nelle proprie narrazioni sia centrale: «È molto importante. Quando scrivo, non lo faccio solo per il piacere di farlo. C’è una costruzione della trama e uno sviluppo dei personaggi. Per scrivere una storia davvero efficace, lo story arc si deve chiudere e le evoluzioni dei personaggi devono essere esplicite. Le fanfiction diventano erotiche perché lo scrittore ha deciso di mostrare le dinamiche che trovano spazio in camera da letto, indifferentemente del genere e dall’orientamento sessuale. Diventa così efficace perché mostrare cosa succede in quel contesto rende i plot più forti, soprattutto quando bisogna costruire fiducia tra i personaggi».
Insomma, se fatto come si deve, l’inserto erotico non è solo piacevole e divertente, ma anche uno strumento per esplorare e raccontare i rapporti tra personalità amate dai fan. Come queste spingano i loro appassionati a investire il loro tempo in queste narrazioni di fantasia è ancora più semplice: è tutta una questione di autenticità. Sempre per Serena è bello scrivere di personaggi in cui si riconoscono chiaramente le «caratteristiche che li contraddistinguono e le forti vibrazioni che emanano. Vederli tutti i giorni in differenti mood, vestiti e situazioni li rende più vicini al grande pubblico. È uno dei motivi per cui è facile scrivere di loro». Magari Zerocalcare non sarà così propenso a curare il suo stile, ma rimane indubbio che non abbia mai mascherato in nessuna maniera il suo pensiero e il suo porsi nei confronti del mondo.
Potrebbe essere questo il motivo del suo successo in una nicchia del tutto inaspettata. Dopotutto, spulciando la sezione del sito di Netflix dedicata alle classifiche, non sembrerebbe che Questo mondo non mi renderà cattivo abbia avuto chissà quali picchi di ascolto in America latina. In tutte le nazioni da noi prese in considerazione non appare mai nella top 10. Anche il numero di recensioni ritrovate – seppure tutte sospese tra il positivo e l’entusiastico – non è certo quello riconducibile a un fenomeno di costume. Su Rotten Tomatoes il prodotto non raggiunge il numero minimo di recensioni, mentre su Metacritic non è neppure compreso.
Evidentemente la serie ha toccato corde ben precise in una comunità piccola ma molto attiva. Anche perché oggi produrre e diffondere questo tipo di materiale è molto più semplice che in passato. «Prima di cominciare a scrivere leggevo molte fanfaction e mi piacevano davvero tantissimo» continua a raccontarci Serena. «Leggerle mi dava una certa soddisfazione, ed essendo cosciente di sapere scrivere, le ho prese come una sfida con me stessa. Sono una superfan di diversi personaggi famosi, così l’ispirazione arriva facilmente vista l’accessibilità a un sacco di materiale visivo e a tutti i vari media.»
Insomma, che si tratti di cantanti di qualche band di Seul, personaggi di fantasia o orgogliosi abitanti di Rebibbia poco importa. Se lo sentiamo vicino e abbiamo abbastanza materiale su cui lavorare, possiamo benissimo produrci la nostra personale fanfiction erotica.
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