
Marjane Satrapi, l’autrice di Persepolis, uno dei graphic novel più importanti e venduti di questo secolo, ha dichiarato di non volere più fare fumetti.
Nel corso di un’intervista con Publishier’s Weekly, l’autrice ha infatti affermato che «i fumetti sono belli, e in passato ho disegnato molto. Ma non farò mai più fumetti. Quel capitolo della mia vita è alle spalle. E sono sempre stata così: sono come una macchina che non si può far tornare indietro».
«Il problema con i fumetti è che – anche se sembrerà che mi stia elogiando da sola, ma – quando ho fatto il primo fumetto ho ricevuto molte attenzioni. Ne ho fatti altri due ed è stato lo stesso» ha spiegato poi Marjane Satrapi. «È qualcosa che so fare. Non è che conosco un ingrediente segreto: non posso rivelare una formula agli altri. Ma non è più una sfida, perché so come farlo. La mia vita si basa sulla ricerca, non sulla comodità. Mi piace il caos. Non vivrò altri 300 anni. Devo esplorare tutto quello che posso prima di morire.»
Marjane Satrapi è nata a Teheran nel 1969 da famiglia di idee progressiste. È stata testimone della rivoluzione islamica e ha poi trascorso l’adolescenza a Vienna. In seguito ha raccontato l’evoluzione del suo paese e la sua avventura europea nel graphic novel autobiografico Persepolis. Pubblicato da L’Association in quattro albi fra il 2000 e il 2003 e raccolto in volume nel 2007, Persepolis è un bestseller considerato uno dei più importanti fumetti contemporanei. In Italia è stato tradotto da Rizzoli Lizard.
In seguito, Marjane Satrapi ha realizzato altri due libri a fumetti – Pollo alle prugne e Taglia e cuci, anche questi pubblicati in Italia da Rizzoli Lizard – prima di dedicarsi al cinema. Come regista ha firmato l’adattamento animato di Persepolis insieme a Vincent Paronnaud (premio speciale della giuria a Cannes nel 2007 e vincitore di due César nel 2008) e quello live action di Pollo alle prugne (2011), oltre a La Bande de Jotas (2013), The Voices (2014) e Radioactive (2019).
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