
L’italiano Simone Di Meo è il disegnatore di Batman and Robin, una nuova serie a fumetti dedicata ai personaggi di DC Comics, il cui primo numero debutterà negli Stati Uniti il prossimo 21 settembre.
Torinese, classe 1992, Simone Di Meo è tra i più talentuosi giovani autori italiani che lavorano per il mercato del fumetto statunitense. Dopo anni di gavetta e aver mosso i primi passi come inchiostratore per Topolino e aver disegnato Orfani: Sam per Bonelli, è passato a lavorare per l’America con Boom! Studios (Mighty Morphin Power Rangers) e Marvel Comics (Immortal Hulk, Venom, Old Man Logan). Nel 2020, con lo sceneggiatore Al Ewing, ha co-creato la fortunata serie Li troviamo solo quando sono morti, conclusa nel 2022, per poi passare in esclusiva a DC Comics. Qui, dopo avere realizzato diverse copertine, è stato scelto per disegnare Batman and Robin, su testi di Joshua Williamson (The Flash, Superman).
Sceneggiata da Joshua Williamson, Batman and Robin farà parte di Dawn of DC, il più recente rinnovamento editoriale della casa editrice, e sarà ambientato dopo le vicende dell’evento Knight Terrors, che in queste settimane si sta sviluppando sulle varie testate dedicate all’universo di Batman. La storia vedrà il dinamico duo tornare ancora una volta a combattere il crimine per le strade di Gotham.
Qui, oltre a scontrarsi con una serie di nemici ben noti al grande pubblico, Batman e Robin dovranno anche vedersela con un nuovo personaggio creato per l’occasione e di cui al momento si sa molto poco: Shush, che dovrebbe essere una sorta di versione femminile di Hush, uno dei più temibili rivali di Bruce Wayne, creato dallo sceneggiatore Jeph Loeb e dal disegnatore Jim Lee nel 2002 per la storia Batman: Hush, considerata un classico moderno di Batman.
Williamson ha spiegato a Comicbook di avere sviluppato la serie per più di un anno e di avere trovato in Di Meo il disegnatore giusto per realizzarla dopo averlo incontrato l’anno scorso a New York. Oltre che agli scontri con i supercriminali, la serie ruoterà attorno al rapporto tra Bruce Wayne e Damian, indagando la loro complicata relazione padre-figlio. Bruce desidera infatti far vivere a Damian una parvenza di vita normale, soprattutto in termini di socializzazione – ad esempio facendogli frequentare la scuola –, anche se lui non ne vede la necessità.
«È il loro conflitto più grande. Tra i due c’è ancora un po’ di disaccordo: sanno come si fa a essere Batman e Robin, ma non sono ancora sicuri al cento per cento di come essere padre e figlio», ha raccontato Williamson. Lo sceneggiatore ha inoltre spiegato che nella storia le vicende eroiche di Batman e Robin scorrono parallelamente a quelle private di Bruce Wayne e Damian e che Di Meo è riuscito a contraddistinguerle e sottolinearle narrativamente con diversi tipi di montaggio delle pagine.
«Nelle tavole ho potuto giocare con le gabbie e creare due stili di narrazione diversi, uno quando sono in scena Batman e Robin, un altro quando ci sono Bruce e Damian» spiega Di Meo a Fumettologica. «È stata una mia idea, e a Joshua è piaciuta. Credo che sarà l’aspetto stilistico che più contraddistinguerà la serie: comunicare a livello visivo quanto diverse siano le vite dei due personaggi quando indossano il costume. C’è molto confronto con Joshua, e poi anche con l’editor, Ben Abernathy, a ogni fase del processo, dalle matite alle chine, e questo ci permette di realizzare un prodotto che viene arricchito dalle idee individuali di ognuno di noi.»
Per Batman and Robin, Di Meo ha voluto rinnovare alcuni aspetti del proprio modo di disegnare, non tanto nel segno, quanto nell’approccio alla narrazione. «Ai lettori che mi seguono da tempo forse non sembrerà un grande cambiamento, ma mi sono impegnato a realizzare una regia chiara, semplice, fatta più di campi medi che di dettagli» racconta a Fumettologica. «È una serie che ha bisogno di respiro e non volevo chiuderla in inquadrature troppo strette, come invece accadeva in Li troviamo solo quando sono morti, che qualche volta è stato criticato dai lettori proprio per questa narrazione opprimente. Spero quindi che il pubblico apprezzerà la semplicità e l’efficacia di Batman and Robin.»
Oltre a disegnare, Di Meo è anche il colorista della serie, come già era accaduto per Li troviamo solo quando sono morti. E, anche in questo caso, ha voluto operare delle scelte diverse rispetto al passato. «Ho lavorato meno sulle dominanti cromatiche affinché i colori dei protagonisti risultassero più chiari, per essere più leggibili. Era una sfida, non essendo nato come colorista ho sempre colorato in maniera personale. Qui invece ho cercato di lavorare in sottrazione. E devo dire che il lavoro ne giova: il fumetto è più leggibile, chiaro, pulito, risalta di più. Credo che sarà un modo di pensare al colore che mi porterò dietro anche in futuro.»
«Lavorare sulle sceneggiature di Joshua è molto bello. È uno scrittore essenziale, non si perde in chiacchiere. Sembra di lavorare con Al [Ewing, Ndr], ti lascia spazio di manovra ma è anche in grado di comunicare le emozioni che vuole trasmettere» commenta ancora Di Meo. «Se c’è Robin in uno stato emotivo particolare, per esempio, la sceneggiatura mi aiuta sempre a trovare la giusta espressione. Nei primi numeri ho dovuto disegnare personaggi con cui non avevo familiarità, quindi questo aspetto è stato fondamentale. Siamo un buon gruppo di lavoro, la storia mi ha catturato immediatamente, sono felice di questa opportunità lavorativa e del progetto in generale. E poi Damian è il mio Robin preferito.»
Di seguito, alcune tavole disegnate e colorate da Simone Di Meo per il primo numero di Batman and Robin e presentate in anteprima da DC Comics:




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