
The Nib, il più noto e importante sito di comics journalism negli Stati Uniti, chiude oggi.
In dieci anni di onorato servizio, The Nib è stato un punto di riferimento per la satira politica, il giornalismo, la nonfiction e il genere memoir in forma di fumetto, pubblicando oltre 6.000 fumetti e generando oltre 2 milioni di dollari in compensi pagati ad artisti e collaboratori. Grazie al sito ed anche alla versione in magazine cartaceo semestrale (circa), diversi lavori hanno conquistato riconoscimenti e premi in vari paesi, tra cui nomination ai premi Pulitzer e un recente Eisner Award nel 2023.
Matt Bors, il fumettista che nel 2013 fondò il sito (inizialmente su Medium) come progetto di “rivista digitale” per fumetti e vignette di taglio giornalistico e politico, ha scritto un post sulla fine dei 10 anni di attività di The Nib sulla sua newsletter. La chiusura era stata in realtà anticipata sul sito della rivista pochi mesi fa, e spiegata con un vasto insieme di motivi: l’aumento dei costi della carta e delle spedizioni, l’inflazione, l’”esaurimento da troppi abbonamenti” di alcuni lettori, le difficoltà di gestire un piccolo editore indipendente. Ma Bors ha accennato come l’addio sia legato anche alla fine di un ciclo, ovvero allo scoppio della “bolla dei nuovi media degli anni 2010” che ha travolto testate importanti come Buzzfeed News, Vice e altre.
Inizialmente parte di Medium nella fase in cui l’azienda di blogging investì in contenuti e progetti, The Nib passò nel 2016 insieme allo stesso Bors a First Look Media, organizzazione non profit di media digitali che possiede The Intercept. Tuttavia nel 2019 First Look Media annunciò di aver interrotto i finanziamenti alla pubblicazione e di aver licenziato lo staff di The Nib. Bors in risposta decise di continuare a pubblicare The Nibs attraverso il supporto degli abbonati alla testata online. Fino ad oggi.
Come ha notato il giornalista e commentatore Ryan Broderick nella newsletter Garbage Day: «L’aspetto interessante – e frustrante – è che la prima vera classe di editori indipendenti dei media digitali è stata quella dei fumetti web. Nel bene e nel male, siti come PvP, Questionable Content e Penny Arcade hanno creato il modello di come i blog si sarebbero poi trasformati in vere e proprie aziende mediatiche. E, ironia della sorte, i fumetti sono ancora il tipo di contenuto più intrappolato nelle piattaforme social. Intorno al 2012, siti come Facebook, Instagram, Tumblr e Twitter hanno iniziato a incentivare le immagini rispetto al testo, e l’idea di “fumetto” si è intrecciata per sempre con quella di “meme”. Sono tutte immagini che si pubblicano in una casella da qualche parte. Questo mi fa pensare che trovare il modo di reinventare il fumetto web per l’era degli abbonati sarà più difficile rispetto al video o al testo di lunga durata».
Tra gli autori e autrici pubblicati negli anni da The Nib ci sono stati nomi di primo piano dei comics, della satira disegnata e del giornalismo a fumetti: Ruben Bolling, Matt Furie, KC Green, Pia Guerra, Nate Powell, Jon Rosenberg, Jen Sorensen, Tom Tomorrow. Tutti i 15 numeri della rivista cartacea The Nib sono scaricabili gratuitamente a questo link (potrebbe essere l’ultimo giorno per farlo, occhio). Bors ha inoltre affermato che The Nib probabilmente tornerà, in futuro, nella forma di qualche libro antologico o per progetti speciali. Glielo auguriamo.
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