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Come succede per le altre produzioni dei Marvel Studios, anche la stagione 2 della serie tv Loki – che ha esordito il 6 ottobre su Disney+ – presenta molti rimandi, citazioni, strizzatine d’occhio a fatti fumettistici (e non). Abbiamo così selezionato le curiosità più significative dell’episodio 3.
Just in Timely
Il vero protagonista dell’episodio 3 della stagione 2 di Loki è Victor Timely (interpretato da Jonathan Majors), una delle varianti di Kang, già visto brevemente in una delle scene post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Il personaggio proviene dai fumetti di Marvel Comics: si tratta infatti di un Kang che si stabilì nel 1901 in una piccola e tranquilla città chiamata Timely, nel Wisconsin (Stato nel quale anche la sua versione del Marvel Cinematic Universe ha un laboratorio).
Una volta lì, Victor Timely divenne persino sindaco della città e iniziò a effettuare esperimenti scientifici. Tutto questo è raccontato su Avengers Annual 21, di Mark Gruenwald e Herb Trimpe, in Italia presente su Marvel Omnibus – Avengers: Operazione Tempesta nella Galassia.
Il suo nome era inoltre un omaggio a quello della casa editrice di fumetti fondata nel 1939 da Martin Goodman, Timely Comics, che sarebbe diventata prima Atlas Comics e infine, nel 1961, Marvel Comics.
Chicago, 1893
L’episodio 3 della stagione 2 di Loki è ambientato perlopiù nel 1893 a Chicago, nel corso di una grande fiera che si tenne davvero, la World’s Fair: Colombian Exposition (in italiano Fiera Colombiana di Chicago), che fu inaugurata quell’anno per celebrare i 400 anni della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.
Come racconta Wikipedia (ormai grande fonte di informazioni e curiosità per questi recap di Loki), «la fiera fu interamente illuminata dalla corrente alternata recentemente inventata dal fisico Nikola Tesla, fornita dalla società di George Westinghouse: l’Expo fu il primo grande esperimento per l’utilizzo di tale energia». Chissà se gli autori della serie tv hanno pensato a questo, quando hanno fatto dire a Victor Timely che lui vuole illuminare non solo Chicago, ma tutto il mondo.
Nel cartello visto da Loki (Tom Hiddleston) e Mobius (Owens Wilson), gli esperimenti di Victor Timely sono definiti “Astounding Temporal Marvels”, con un banale riferimento al nome della casa editrice e degli Studios (Marvel in inglese vuol dire “meraviglia”). Tra gli eventi segnalati c’è anche un concerto di Ferdinand Lang, forse un antenato di Scott Lang, alias Ant-Man (Paul Rudd).
Balder il coraggioso
Sempre durante la scena ambientata nella Fiera, Loki e Mobius si imbattono in una zona dedicata alle divinità norrene, che comprende statue di Odino (il padre degli Dèi), del dio del tuono Thor (fratellastro dello stesso Loki) e di Balder. Quest’ultimo non è mai apparso nel Marvel Cinematic Universe (da qui la battuta di Loki «Perché hanno messo Balder? Nessuno ha mai sentito parlare di lui!»), ma nei fumetti Marvel è una faccia decisamente nota.
Balder il Coraggioso (in originale Balder the Brave) fece infatti la sua prima apparizione già su Journey Into Mistery 104 del maggio 1964, in una storia di Stan Lee e Jack Kirby (creatori anche di Thor, oltre che di buona parte dell’universo Marvel). Fratellastro di Thor, è il dio della luce e in quanto tale può emettere potenti raggi dalle mani, ma è anche più forte della media degli asgardiani.
La sua morte contribuirebbe a far scattare l’avvento del Ragnarok, ovvero il crepuscolo degli dèi, così Odino l’ha reso invulnerabile (anche se questo non è bastato). In un paio di occasioni, Balder ha persino governato Asgard, in assenza di Odino e di Thor. Nel 1985 è stato poi protagonista di una miniserie scritta da Walter Simonson e disegnata da Sal Buscema, in Italia disponibile su Thor di Walter Simonson Omnibus.
Nella mitologia norrena, Balder era noto anche come Baldur o più comunemente Baldr. Descritto come il più bello degli dèi, era forse il dio del Sole. Era il secondogenito di Odino e Frigg, e le affinità con la sua versione a fumetti finiscono probabilmente qui.
Robber Baron
L’uomo (interpretato da Richard Dixon) che offre 1.000 dollari a Victor Timely per acquistare il suo prototipo di Telaio Temporale è definito nei credits dell’episodio come “Robber Baron”. Negli Stati Uniti del Diciannovesimo secolo, questa espressione era usata per individuare imprenditori o banchieri che accumulavano grandi quantità di soldi spesso utilizzando metodi scorretti.
Robben Baron è però anche il nome di un criminale dei fumetti Marvel, che fece la sua prima (e unica) apparizione su Human Torch 16 dell’agosto 1944, in una storia disegnata da Bob Powell e scritta da un autore anonimo. Si trattava di un presidente di banca di nome Mr. Blair che, diventato parecchio avido, decise di rapinare il posto dove lavorava usando l’identità mascherata di Robber Baron, con l’aiuto di una banda.
A fermarlo furono la Torcia Umana originale (l’androide, non il membro dei Fantastici Quattro) e il suo aiutante Toro. L’albo in questione fu pubblicato quando la casa editrice si chiamava ancora Timely Comics, per cui il riferimento al personaggio di Robber Baron appare ancora più diretto.
Il triangolo no
Nell’episodio 3 della stagione 2 di Loki fanno il loro ritorno due vecchie conoscenze della serie tv: Ravonna Renslayer (Gugu Mbatha-Raw) e Miss Minutes (Tara Strong). Le due danno vita a un singolare triangolo amoroso con Victor Timely, anche se loro in quell’uomo rivedono più che altro Colui Che Rimane, creatore della TVA (e della stessa Miss Minutes) nonché variante di Kang vista nel finale della prima stagione di Loki. E, sotto forma di cadavere in decomposizione, anche alla fine di questo episodio.
Nei fumetti Marvel, Ravonna è legata proprio a Kang. Apparsa per la prima volta nel 1965 su Avengers 23, fu creata da Stan Lee e Don Heck, in qualità di donna amata – senza essere ricambiata – proprio dal Conquistatore. In un’altra linea temporale, però, Ravonna era la consorte del criminale temporale. Dopo aver preso l’identità di Terminatrix, Ravonna diventò anche lei una nemica degli Avengers.
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